Prima era un’azienda agricola fiorente nel cuore della campagna modenese
Poi, per anni, abbandono e silenzio.
Ora sono tornati i colori dell’orto, il profumo del pane appena sfornato e le voci di chi aveva voglia di ricominciare.
Giuseppe Maria Forni e suo fratello, tra il 2015 e il 2016, hanno deciso di ridare senso e futuro alla tenuta di famiglia. E non con un semplice restauro, ma con un progetto che unisse agricoltura sostenibile e inclusione sociale.
La rinascita di Villa Forni è iniziata da un orto condiviso e coltivato insieme a giovani in difficoltà.
Oggi è un piccolo ecosistema dove tutto parla di cura: dai grani antichi macinati a pietra, al pane fatto in casa, fino al ristorante inaugurato di recente, dove ogni piatto racconta una filiera cortissima e autentica. E poi la villa, restaurata e riaperta per eventi e matrimoni, e persino un centro riconosciuto per la pet therapy, una delle poche realtà di questo tipo in Emilia-Romagna.
Anche il nome del ristorante, “Spinamonte dal Forno”, è un omaggio alle radici: riprende una figura storica citata da Alessandro Tassoni, che collega la famiglia Forni alla storia di Modena.
Un posto che ha qualcosa da dire, e che merita di essere ascoltato.